top of page
Bovisasca quartiere Milano veduta aerea.jpg

Bovisasca, una nuova meta turistica

Passeggiata alla scoperta del quartiere

Accompagnati dai volontari dell'Associazione Cittadini Bovisasca

Vi portiamo a spasso tra i luoghi storici e caratteristici  del quartiere Bovisasca

Abbiamo iniziato nel 2020 a studiare un percorso turistico per le vie del nostro quartiere, prima lo abbiamo sperimentato con gli adulti e poi con alcune modifiche, con  i ragazzi delle  scuole elementari e medie dell’Istituto Sorelle Agazzi di Via Gabbro.

Il tour ha una durata di circa 3 ore: è una passeggiata di ricordi e sensazioni tra i luoghi storici del quartiere Bovisasca.

I ragazzi delle scuole, molto incuriositi, fanno tante domande su come si viveva in Bovisasca decenni fa e sui cambiamenti del quartiere, mentre i profumi e le sensazioni evocate durante la passeggiata lungo le strade del quartiere sono stati catalizzatori di ricordi per gli adulti che hanno ricordato con emozione la loro infanzia, le persone che vi abitavano e le abitudini di allora.

Bovisasca panorama parco Walter Chiari Quanta Village Metropoli

Milano, il centro di Milano, era molto più distante degli otto chilometri reali che ci divideva dalla Bovisasca. Infatti, non a caso, gli abitanti del quartiere dicevamo "vado a Milano" quando andavano in centro. Il quartiere era un mondo diverso dalla città: senza traffico per i molti passaggi a livello che circondavano il quartiere qui non arrivava nemmeno l’autobus. La Bovisasca aveva meno macchine e forse più solidarietà tra le persone.

San Mamete chiesa XI secolo via Bovisasca angolo Chiasserini - Milano

La Chiesetta di San Mamete

Il punto di partenza del nostro tour è fissato in Via Chiasserini, presso la Chiesetta di San Mamete, la più antica costruzione della nostra zona, essendo stata edificata nell’XI° secolo.

Un tempo la Chiesetta svettava tra i campi coltivati infatti nelle antiche mappe conservate nella Chiesa Parrocchiale di Affori e custodite dall'appassionato di storia Sig. Luigi Ripamonti, il luogo era meta di pellegrinaggi. La chiesetta è dedicata a San Mamete di Cesarea, martire, patrono delle balie perché gli animali lo nutrirono con il loro latte durante il lungo eremitaggio e per questo protettore degli animali.

San Mamete era molto venerato dalle puerpere che lo invocavano per avere il latte per i loro figli.

La Chiesetta di San Mamete, nonostante i secoli non ha modificato la sua struttura originaria. E' senza dubbio l’edificio storico più importante e più antico del quartiere e della zona. E' il simbolo della nostra Associazione.

Bovisasca Cascina San Mamete via Chiasserini angolo via Bovisasca - Milano

Cascina San Mamete

Vicino alla Chiesetta si trova la Cascina di San Mamete. Spesso, assorbiti dal traffico cittadino, non notiamo questo importante e storico edificio del XVI° secolo. Un tempo questa struttura era la cascina in cui abitavano i contadini della zona e in questa vasta struttura trovavano sistemazione gli animali mentre il fienile occupava tutto il piano superiore.

Nella sua lunga storia questo storico edificio fu utilizzato anche come ospedale per il ricovero degli appestati durante l’epidemia del 1630, descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi e, molti secoli dopo, divenne una caserma per i soldati napoleonici.

La Cascina e la Chiesetta di San Mamete erano situati nei secoli passati su importanti via di comunicazione, tracciate dai Romani, utilizzate per lo spostamento degli eserciti che si recavano al Nord.

Bovisasca Cascina e Pieve San Mamete foto Urbanfile
Bovisasca Chiesa San Filippo Neri pianta esagonale

Chiesa San Filippo Neri

Dopo la sosta a San Mamete, riprendiamo il cammino verso le villette del Quartiere Bovisasca, passando dalla Chiesa dedicata a San Filippo Neri, costruita nel 1964 con decreto arcivescovile dall’allora arcivescovo Montini.

La sua progettazione architettonica porta due firme: architetto Magnaghi e architetto Terzaghi.

All’interno la chiesa, a pianta esagonale, presenta una bellissima Via Crucis costituita da bellissime vetrate colorate.

La struttura esagonale dell’edificio è decisamente innovativa rispetto alla tradizione, frutto di un ripensamento dell’attività liturgica nel contesto di un quartiere residenziale. Essa riflette l’esigenza di rendere corale la partecipazione dell’assemblea, creando a questo scopo un grande spazio centrale, il cui punto focale coincide con l’altare posto al centro dell’aula.
Anche gli spazi aggiuntivi, quelli delle cappelle e della sacrestia, hanno una struttura esagonale. L’esagono, inoltre, rinvia a un concetto teologico: i sei giorni della creazione divina...

La Garbogera

Sotto la via Bovisasca, come raccontiamo prima di raggiungere il parco che costeggia la via, scorre la Garbogera, un torrente interrato negli anni Settanta ma ancora visibile in superfice a Novate, nei pressi del cimitero.

Ci racconta lo Storico afforese Luigi Ripamonti:

Nell'800 il parroco Astesani si lamentò più volte con le autorità comunali perché nella stagione delle piogge i vari torrenti in zona S.Mamete esondavano allagando persino le vie del paese di Affori. In zona infatti vi erano molte risorgive e torrenti che spesso sfociavano in pericolosi straripamenti.

(Il Garbogera, per i vecchi afforesi, la Garboeugiula)

Qui accanto una illustrazione del pittore Aldo Ripamonti: 

accanto all'antica chiesetta di S. Mamete il torrente scorre in un fosso tra i campi agricoli.

Chiesetta S. Mamete torrente la Garbogera Garboeugiula Aldo Ripamonti pittore
Milano Bovisasca Quartiere INA Montecatini

Il Quartiere Montecatini

Per raggiungere il Villaggio Bovisasca attraversiamo prima il Quartiere Montecatini e poi il parco che costeggia la Via Bovisasca.

Il Quartiere Montecatini, sorto nel Novembre del 1958, era un quartiere abitato principalmente dai lavoratori del gruppo Montecatini che in seguito a diverse operazioni finanziarie, muterà la ragione sociale, dopo l’unione con la Edison nel 1966, in Montedison.

La Montecatini, la più importante industria chimica italiana negli Anni Sessanta, aveva gli stabilimenti sulla Via Bovisasca, in zona Bovisa, nelle vicinanze della locale stazione delle ferrovie Nord.

Il Tri-Coo-d’Aji

Prima di entrare nel Villaggio, sostiamo di fronte alla Cascina detta del Tri Coo d’Aji, termine in dialetto milanese che si può tradurre con Tre Teste d’Aglio.

L’aglio è una pianta erbacea che si sviluppa in altezza - può raggiungere anche gli 80 cm – diventando così ben visibile in un comune orto: allo stesso modo gli edifici che costituiscono il Tri Coo D’Aji un tempo, prima delle edificazioni degli anni '50, risaltavano nel pianeggiante panorama agricolo costituito unicamente da campi coltivati e assenza di alte costruzioni.

Al Tri Coo d’Aji vi abitavano i contadini che lavoravano i campi e la coltivazione degli asparagi della Bovisasca erano un ortaggio primaverile ben rinomato in tutta Milano,

Questa cascina, tipica costruzione lombarda detta casa di ringhiera, fu costruita agli inizi del ‘900 ed è ancora oggi abitata.

Bovisasca Tri Coo d’Aji tour alla scoperta del quartiere
Villaggio Bovisasca Milano

Il Villaggio Bovisasca

Arriviamo così al Villaggio Bovisasca sorto negli anni Cinquanta e abitato agli inizi da veri e propri pionieri. L’acqua, l’illuminazione e le strade sono arrivate molti anni dopo, ma l’insieme degli abitanti nelle loro villette hanno saputo fronteggiare le lotte legali con gli speculatori edili e il braccio di ferro con il Comune di Milano per avere riconosciuti i propri diritti.

Dopo aver attraversato il Parco Walter Chiari, un’importante oasi di verde nel nostro quartiere arricchito con i giochi per i bambini, un campo di basket e, ci auguriamo presto, un campo di bocce, arriviamo alla Chiesetta fantasma.

La Baracca, la prima chiesa in legno

La Chiesetta del Sacro Cuore detta La Baracca è una costruzione fantasma perché non esiste più ma è rimasta nel cuore degli abitanti del Quartiere.

La chiesetta, sorgeva dove oggi vi è l’Asilo di Via Cerkovo.

Era detta La Baracca perché era una costruzione in legno e prima di diventare la nostra sede parrocchiale, durante la Seconda Guerra mondiale era adibita ad albergo e mensa per gli sfollati milanesi che avevano perso l’alloggio a causa dei bombardamenti sulla città.

Per otto anni, dal 1957 al 1964, la soluzione provvisoria della baracca diverrà il cuore del quartiere. Tutti gli abitanti della zona trovavano una sede sicura all’oratorio o nel campo di calcio vissuto intensamente dai ragazzi dopo aver svolto i compiti scolastici. Tutte le più importanti riunioni organizzate dagli abitanti si svolgevano nei locali della parrocchia.

Bovisasca prima Chiesetta in legno detta La Baracca
bottom of page